Sulle tracce di Patrick Fermor tra Mystras e Navarino

PUNTI FORTI DEL VIAGGIO

Mystras, la città fortificata dei Villardouin

Le case turrite del Mani

Le grotte marine di Diros

Pilos e la baia di Navarino

ISCRIVITI

Tipo di viaggio
Isole e litorali, Trekking soft
Prossima partenza
21/04/2020
Difficoltà
Facile
Durata
settimana

La penisola di Mani è la seconda delle tre penisole del Peloponneso meridionale e si divide amministrativamente tra la regione della Laconia (Sparta) e quella della Messinia (Kalamata).

Il Mani è una regione montagnosa dominata dalla catena dei monti Taygetos. Lunga 115 km e larga fino a 35, nelle sue punte massime supera i 2400 metri di altitudine e “spacca” la regione in due sezioni distinte: quella “solare” a est (prosiliaki Mani) e quella “ombrosa” (aposkierì) a ovest a metà tra la provincia della Laconia e quella della Messinia.

La catena del Taygetos è anche conosciuta come Pentadaktylos, perché – secondo la leggenda – Dio mandò un’aquila a prendere il profeta Elia, che si trovava sulla punta più alta (Profitis Ilias) che con gli artigli sbriciolò la cresta dandole la forma che oggi conosciamo. I Taygetos sono menzionati per la prima volta da Omero, nell’Odissea.

“L’impero della pietra” – come è solitamente chiamato il Mani – è una regione asciutta nella sua parte occidentale e meridionale che cambia lungo il suo versante orientale popolandosi di una folta e ricca vegetazione di macchia mediterranea, ulivi, pinete, eucalipti e cipressi.